Membrane naturali e sintetiche

Ho deciso di inserire un articolo di approfondimento sul tema delle pelli naturali e sintetiche, perché lo ritengo un argomento molto interessante, da non trascurare quando si parla di percussioni ed invece trattato raramente.

La pelle di un tamburo è la fonte del suono, dopo essere sollecitata da una mano, dalle dita o dalle bacchette, mentre a determinare il colore è la cassa armonica, cioè il fusto del tamburo, che cambia a seconda della forma e del materiale. Al giorno d'oggi ci sono molte possibilità nella scelta di un tamburo, essendocene di qualsiasi tipologia e provenienza etnica da tutto il mondo ed acquistabili in rete o in negozi musicali ben forniti. Tuttavia, anche i tamburi di foggia tradizionale ed artigianale vengono spesso forniti di membrane di materiale plastico, accordabili attraverso tiranti.

La scelta di una tamburo a membrana naturale oppure sintetica dipende dalla timbrica dello strumento che il percussionista vuole ottenere, nonché dalla ricerca di maggiore praticità e robustezza.

Infatti, gli strumenti a percussione che montano pelli sintetiche sono molto resistenti, quindi di lunga durata, hanno una tenuta sulla accordatura quasi totale e non sono soggetti a variazioni di tensione dovute all'umidità ed al calore.

Per contro, però, non si può pretendere di ottenere timbriche calde e profonde come con le pelli naturali, sebbene gli ultimi prodotti sintetici siano molto simili e ben eseguiti.

Le pelli naturali, invece, sono soggette ai cambiamenti climatici di umidità e calore che possono compromettere in casi estremi l'utilizzo dello strumento. L'umidità allenta infatti la tensione della pelle naturale facendola calare di tono, in virtù della composizione cellulare delle fibre.

MEMBRANA DI PELLE ANIMALE

pelle di capra trattata

Le pelli naturali sono traspiranti e per questo non idro-repellenti. Sono strutturate con fibre lunghe ed intrecciate tra di loro, che determinano una notevole elasticità e, conseguentemente, propagazione delle vibrazioni con una buona conducibilità al suono.

Esse sono molto delicate e devono essere trattare con estrema cura. Spesso si nota che, durante gli spettacoli all'aperto e soprattutto nelle ore serali, il percussionista pone i suoi tamburi vicino ad una lampada od una fonte di calore, per assicurarne la tensione e mantenerne l'accordatura a fine utilizzo. Comunque, gli strumenti in pelle naturale hanno una sonorità che varia secondo il clima e ciò in qualsiasi ambiente si trovino per cui una precisa accordatura tonale è impossibile.

Nei differenti paesi nel mondo vengono usate pelli di vari animali: vitello, capra, agnello,maiale (non nei paesi arabi), asino, razza, gatto, bisonte, bufalo, caribù, antilope e cane. Ognuna di queste, con sonorità diverse, date anche dallo spessore. In alcuni tamburi vengono usate pelli non depilate per avere un suono più cupo, profondo e stoppato.

Le fasi di preparazione delle pelli di animale iniziano con la pulitura, seguita dall'essicatura con una leggera applicazione di sale. Successivamente, vengono immerse in bagni di sostanze chimiche per la depilazione che fungono anche da integratori.

Alla fine, la pelle viene tesa ed asciugata in essiccatoi ad umidità controllata, rifinita e tagliata nelle misure prestabilite. L'area migliore della pelle è quella dove passa la colonna vertebrale, per cui questa parte diverrà la parte centrale della membrana. La pelle naturale, prima di essere montata su un tamburo, deve essere lasciata in ammollo in acqua fredda per 5-6 ore. Verrà poi applicata sull'apertura o bocca del tamburo ancora umida, con varie metodologie tradizionali e popolari di ancoraggio sui bordi e di tensione.

In commercio, oggigiorno, si trovano comunque delle pelli già predisposte all'applicazione, montate su cerchioni di varie dimensioni e forme per adattarsi al tamburo in questione.


MEMBRANA SINTETICA

Le membrane sintetiche, invece, hanno una struttura formata da granuli, perciò meno elastica della pelle animale, con meno conducibilità sonora e, soprattutto, con vibrazioni più basse: il risultato è un suono piuttosto metallico. Sono però resistenti agli urti ed alle sollecitazioni delle mani e delle bacchette e resistenti all'usura.

Sono formate da un materiale derivante dal petrolio chiamato poliestere (polietilene tereftalato) detto anche mylar e quindi totalmente impermeabili . Questo materiale fu inventato nel 1945 in Scozia. Il primo ad adottarlo sulla batteria fu Sonny Greer, batterista di Duke Elligton, nel 1953 ancora in via sperimentale, ma ben presto furono sostituite quasi tutte le pelli naturali su tamburi di batteria, grancasse e timpani orchestrali e così via. Chick Evans e Remo Belli iniziarono la produzione di membrane sintetiche ad uso percussionistico nel 1957.

Oggi, esistono molti modelli di pelli sintetiche, multistrato, idrauliche (contenenti dell'olio tra uno strato e l'altro), sabbiate, simili a pelle naturale ( le cosiddette Fiberskyn), preparate nelle giuste misure e fornite di cerchioni con diametri standard per ogni genere di tamburo.

L'utilizzatore deve solo appoggiarle sulla bocca del fusto e fissarne il copri cerchione, tirandolo in modo equilibrato con la giusta tensione per l'intonazione voluta.


pelle artificiale Fiberskyn


Per finire, le membrane sintetiche sono molto più economiche di quelle naturali, ma al di là di questo, la scelta sta nel gusto personale per il differente suono: nei tamburi con pelli d'animale è più cupo, pastoso e caldo e ha una risposta al tocco (attacco) leggermente più lenta, se paragonata ad un tamburo a membrana sintetica che ha invece un timbro freddo e metallico (non necessariamente in senso dispregiativo).