NAQQÁRRAT
(piccoli timpani)
Anche se non molto diffuso nella musica popolare, questo strumento ha grande importanza storica, in quanto ritenuto l'antenato degli attuali timpani da orchestra.
Era già conosciuto presso i sumeri e, dal V secolo a.C., anche in Grecia.
Si ritiene che furono i mori ad introdurre in Europa questi timpani “nakers”, durante l'invasione di Spagna nel 511 d.C. Questi strumenti potevano essere suonati sul dorso del cammello durante gli spostamenti e furono utilizzati anche dai saraceni a cavallo, sempre in schieramento militaresco. Venivano concepiti, infatti, come strumento da guerra pari per importanza ad un arma.
Strumenti a percussioni simili a questi erano conosciuti nel medioevo europeo con il nome arabo di naqqàrra, naqqàrhe, naqqàrrye.
I termini onomatopeici “bam” e “zin” in Persia, sono riferiti rispettivamente al suono grave ed acuto del naqqàrat.
In Algeria ed in Tunisia i piccoli timpani vengono chiamati “tubaille”, mentre in Turkmenistan cin-daul.
Sono molto diffusi nel Mondo Arabo e vengono suonati anche in strada dai mendicanti, attaccati al collo mediante un cordino.
Il naqqàrat sono composti da due elementi a forma di timpano di due dimensioni . Le caldaie sono in metallo, in rame ed in bronzo e vi viene tesa una pelle di capra per elemento, tirata mediante una legatura a V, in origine con corde di budello. Il suono piuttosto squillante è prodotto dalla percussione di due bacchette e si distingue in due tonalità: timbro medio per il tamburo maggiore ed acuto per quello minore. Spesso il naqqàra accompagna il suono di zurne e mizmar (strumenti arabi ad ancia) per le vie delle città e nei mercati.